29 settembre 2020

04:00

Fotogrammi fermi lì… i medesimi di sempre, altre immagini che diversamente dalle prime scorrono veloci proiettate sullo schermo della memoria;
VITA…
tanta; e intanto la sensazione forte della non esistenza nel tempo…

29… 34

tutto cambia, tutto è in continuo movimento
eccetto “quella” percezione così innaturale del tempo, che seppur in uno spazio tanto ampio, permane come fosse da sempre immutato, immobile, un tempo non tempo.

Kay

29 settembre 2021

35… almeno secondo il calendario!
C è un tempo che non ha tempo; la percezione che ne deriva è simile a un fotogramma che resta lì proprio in beffa ad ogni calendario…
💙⭕❌

Cu nesci arrinesci

Sicilia

“Vattinni. Vattene, lascia questa terra maligna. Non ti fare fregare dalla nostalgia. È il grido dell’anziano Alfredo al piccolo Totò in Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore. È quasi un imperativo in Sicilia: per inseguire i propri sogni bisogna andarsene. O per usare un vecchio detto tutto siciliano: cu nesci arrinesci. Bella e impossibile, la Sicilia. Ammaliante, stupefacente ma anche impietosa e traditrice. T’illude di poterti dare tutto: il sole, il mare, le prelibatezze, una storia lunga millenni. E poi ti delude. Vittima anche lei, la Sicilia, di chi la sfrutta, la frena, la offende, la pugnala nel suo onore. Così migliaia di siciliani continuano a lasciare l’Isola. Negli anni Settanta erano operai che riempivano vecchi treni, con valigie di cartone. Oggi sono diplomati e laureati che si muovono in aereo con trolley firmati. Un viaggio di libertà. Con la Sicilia nel cuore.”

Cu nesci arrinesci: Sicilia, speranze tradite e nuova emigrazione.
G . Matarazzo

Vegliare, proteggersi…

Vegliare, proteggersi, capirsi.
L’urgenza umana del cercarsi, del volersi.
Umani sentimenti di appartenenza, di complicità che cerchiamo per tornare a sperare, per tornare a prenderci dove ci siamo lasciati ad aspettarci.

nessuno sa cosa ci sia dietro i silenzi di una persona, cosa cerca se lascia libere le mani, dove vorrebbe andare quando cammina, nessuno ha capito che andare è ritornare e che la forza è una maschera.

Ma il contesto impone che
si deve togliere la voglia incomprensibile di esistere e si deve punire il coraggio di denudarsi e trasmettere verità, si deve umiliare la delicatezza e possedere l’insicurezza. Quando bastava un’inutile carezza ma l’uomo è spinto a tornare in quel posto, forse Altrove, dove esiste ancora il proprio Spirito, dove i colori della nostra anima ci sussurrano…