04:00
Fotogrammi fermi lì… i medesimi di sempre, altre immagini che diversamente dalle prime scorrono veloci proiettate sullo schermo della memoria;
VITA…
tanta; e intanto la sensazione forte della non esistenza nel tempo…
29… 34
tutto cambia, tutto è in continuo movimento
eccetto “quella” percezione così innaturale del tempo, che seppur in uno spazio tanto ampio, permane come fosse da sempre immutato, immobile, un tempo non tempo.
Kay
Mese: settembre 2023
29 settembre 2021
35… almeno secondo il calendario!
C è un tempo che non ha tempo; la percezione che ne deriva è simile a un fotogramma che resta lì proprio in beffa ad ogni calendario…
💙⭕❌
Cu nesci arrinesci
Sicilia
“Vattinni. Vattene, lascia questa terra maligna. Non ti fare fregare dalla nostalgia. È il grido dell’anziano Alfredo al piccolo Totò in Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore. È quasi un imperativo in Sicilia: per inseguire i propri sogni bisogna andarsene. O per usare un vecchio detto tutto siciliano: cu nesci arrinesci. Bella e impossibile, la Sicilia. Ammaliante, stupefacente ma anche impietosa e traditrice. T’illude di poterti dare tutto: il sole, il mare, le prelibatezze, una storia lunga millenni. E poi ti delude. Vittima anche lei, la Sicilia, di chi la sfrutta, la frena, la offende, la pugnala nel suo onore. Così migliaia di siciliani continuano a lasciare l’Isola. Negli anni Settanta erano operai che riempivano vecchi treni, con valigie di cartone. Oggi sono diplomati e laureati che si muovono in aereo con trolley firmati. Un viaggio di libertà. Con la Sicilia nel cuore.”
Cu nesci arrinesci: Sicilia, speranze tradite e nuova emigrazione.
G . Matarazzo
Vegliare, proteggersi…
Vegliare, proteggersi, capirsi.
L’urgenza umana del cercarsi, del volersi.
Umani sentimenti di appartenenza, di complicità che cerchiamo per tornare a sperare, per tornare a prenderci dove ci siamo lasciati ad aspettarci.
nessuno sa cosa ci sia dietro i silenzi di una persona, cosa cerca se lascia libere le mani, dove vorrebbe andare quando cammina, nessuno ha capito che andare è ritornare e che la forza è una maschera.
Ma il contesto impone che
si deve togliere la voglia incomprensibile di esistere e si deve punire il coraggio di denudarsi e trasmettere verità, si deve umiliare la delicatezza e possedere l’insicurezza. Quando bastava un’inutile carezza ma l’uomo è spinto a tornare in quel posto, forse Altrove, dove esiste ancora il proprio Spirito, dove i colori della nostra anima ci sussurrano…